Diario di bordo: 11° Jane Austen Festival 2011 and Grand Regency Ball

Diario di bordo di una Janeite:
Bath, Festival Austen 2011 - Report a cura di Cristina R.

16-18 settembre 2011 - Bath

(*) in fondo alla pagina:
INDIRIZZI, COSTI E INFO UTILI PER IL VIAGGIO!

Premessa:

This, madam, is a faithful narrative of all my dealings with my trip to Bath, and for its truth I can appeal to the testimony of Miss Tania and Miss Alessandra, who know every particular of these transactions.

Care Ladies,

Nello scrivere il resoconto del mio viaggio a Bath, sento la responsabilità delle informazioni che sto per trasmettervi, consapevole che rischio di influenzare, in positivo o in negativo, la vostra percezione di quello che può essere fare un’esperienza di questo genere.
Spero vi renderete conto che, in un viaggio del cuore come è stato il nostro, la parte emotiva è preponderante e, come tale, soggettiva. Quello che è piaciuto a me, potrebbe non piacere a voi.
Per quanto riguarda invece le informazioni pratiche, evidenzierò costi ed indirizzi, in modo che possiate fare due conti qualora intendiate organizzare anche voi questo viaggio nel 2012.

IL VIAGGIO DI ANDATA – venerdì 16 settembre 2011

Ok, ci siamo: ore 2.40, suona la sveglia. Anzi, no, non suona, non ce n’è bisogno, e chi ha dormito??

Ore 2.54, più puntuale del modulo delle tasse, arriva Tania con sua figlia Alessandra. Si parte per Malpensa. La strada è praticamente deserta e, in un’oretta, arriviamo al parcheggio dove abbiamo prenotato.

Ci danno il posto, parcheggiamo, la navetta è dietro di noi e ci porta al nostro terminal. Che comodità!

Tempo 15 minuti ed apre il banco della Brussels Airlines: imbarchiamo il bagaglio e facciamo colazione. Un po’ di giretti, facciamo il check in, gironzoliamo per l’aeroporto.

Ci sediamo qualche minuto e poi chiamano il nostro volo. Arriviamo all’aereo: oddio, è piccolo! Non ce la farò mai. La colazione inizia a risalire su per lo stomaco. Penso ai miei bellissimi vestiti Regency nel bagaglio a mano, mi faccio coraggio e salgo a bordo. Vabbè, dai, dentro è più grande di quello che non sembrasse da fuori.

Decollate! Tania mi parla nel tentativo di distrarmi, anche Ale mi parla, ma per un po’ il cervello non è collegato e la colazione cerca imperterrita di tornare libera.

Dopo un po’ torno in me, non che sia felice di essere in volo, ma almeno sembro un essere umano (credo, forse).

Atterriamo a Bruxelles con qualche minuto di ritardo, ma tanto lo scalo è di un’ora! Facciamo pipì e poi Ale ha fame e compera uno snack. La commessa ci chiede la carta d’imbarco, la fissa con occhi stralunati e ci fa: “You are flying to Bristol!!!” e noi”yeah!” e lei  ”but it is at the terminal B” e noi non diciamo niente ma facciamo un’espressione tipo “mbeh?” e lei “it is 20 minutes on foot!!!” e noi “aaaghhhhhhh!!!”.

Cominciamo a correre, corri corri, corri sui nastri trasportapersone, corri corri, corri sui nastri, corri corri, corri sulle scale mobili. Coda controllo passaporti! Damn! Come al solito, la coda più lenta! Corri corri corri, controllo bagagli! Di nuovo?? Gli addetti bloccano l’Ipad di Tania e poco ci manca che lo smontino. Ma il bello deve ancora arrivare! Il mio borsone (contenente i vestiti e accessori Regency che non avevo avuto il coraggio di mettere nel bagaglio da imbarco e che avevo riposto con cura maniacale) viene praticamente disfatto da una addetta molto rude che mi toglie tutto (aaaghhh) per arrivare ai colpevoli: i fiori di Bach contro la paura del volo (che mi vengono ridati) e la temibilissima schiuma per capelli. Faccio presente che è schiuma, non gel né liquido. Niente da fare, me la sequestrano. Non è tanto per i 3 euro e 60 centesimi della spuma, quanto per l’atteggiamento veramente scortese e brusco dell’operatrice.

Ma non c’è tempo per recriminare, abbiamo perso 5 minuti e dobbiamo correre, correre, correre. Arriviamo che stanno già imbarcando, saliamo sul pullman e tre minuti dopo si chiudono le porte e si parte per l’aereo. Siamo così sudate che sembra abbiamo corso la Stramilano. Siamo stravolte. L’aereo, che peraltro è ancora più piccolo del precedente, parte con una virata che se, fossi stata in condizioni normali, avrei piantato un urlo di prima categoria, ma sono fusa per la stanchezza. Qualche vuoto d’aria, ma ormai chi lo sente più? Stramazzate sui sedili, l’ora che ci separa da Bristol passa in un attimo.

BATH, PRIMO GIORNO: JANE AUSTEN CENTER

Arrivate all’aeroporto, facciamo i biglietti per la navetta per Bristol, che parte subito e ci porta a Bristol Temple Meads. Da lì, con lo stesso biglietto, possiamo prendere il treno per Bath. Ma, prima di salire sul treno, sosta al bancomat per i contanti, comperiamo una Cornish Pastry e un caffè da Starbucks. Il treno è bellissimo, c’è persino uno schermo incorporato per ogni sedile, dove si può (pagando) vedere film, cartoni, tv. A noi non serve, in pochi minuti siamo a Bath! Arrivate!!!

Ci orientiamo con la cartina che avevo preso durante la mia precedente visita di agosto, ci dirigiamo verso il b&b. Non è lontano, sono 10 minuti, ma è in salita e con i valigioni non è facile, ma dopo quello che ci è successo a Bruxelles, ci sembra di andare in discesa!

Arrivate al b&b, sorpresa! Non c’è nessuno! Telefono…ah…le chiavi sono dietro i gerani? Possiamo entrare? Davvero? Camera 6? Ah, ok, bye.

Allora entriamo davvero, la stanza è la più remota della torre più alta, e con i valigioni fatichiamo a salire. Però la stanza è bellina bellina: stile shabby-chic, tutta bianca, bellissime lenzuola, ben pulita. Meno male!

Ci riprendiamo un attimo e subito partiamo per visitare Bath. L’impatto è fin da subito molto positivo: quanti negozi! Che bello! I bagni romani! La pump room! Bello!! E’ proprio Bath, la Bath di Jane!

Ci diamo appuntamento con Nadia, che è già arrivata il giorno prima, davanti al Jane Austen Centre. Ecco Nadia! Ovviamente con la sua fedele macchina fotografica! Ed ecco la statua di Jane davanti al JAC! Ed ecco  Martin Salter, “England’s most photographed man”, l’usciere del Centro. E’ proprio un personaggio, balla per noi e ci fa un sacco di complimenti. E noi facciamo un sacco di foto!

Poi entriamo. Biglietti. In attesa della guida, saliamo al secondo piano e spiamo nella tea room. Ci sono le cameriere in abito Regency, bello.

La guida fa accomodare il nostro gruppo in una sala dove, per mezzo di una cartina, ci spiega i luoghi dove Jane è nata ed è vissuta e poi ci indica le vie e le case della Bath di Jane. Sono le 16, sarà stata la notte insonne, lo stress dei voli, la corsa a Bruxelles, la valigia da trascinare…fatto sta, che sono un piombo! Mi sento la testa che ciondola e, consapevole che non sia educato addormentarsi durante una visita guidata, mi dò i pizzicotti per stare sveglia. Finita la spiegazione della guida (15 minuti), veniamo invitate ad andare al piano interrato dove si trova il museo vero e proprio. Scopro che anche le mie amiche hanno rischiato l’abbiocco. Ma ora eccoci pronte per il il museo!

Quello che vi dico adesso prendetelo con le pinze e rigorosamente come parere personale, ok? Insomma, a me il JAC non è piaciuto particolarmente! Il museo consiste di due corridoi dove sono riprodotte cose ed oggetti della Bath ai tempi di Jane, con grandi pannelli che raffigurano la Bath del primo ‘800. Una tea room, i giochi che si usavano, tavolini con penne e calamaio, un negozio, grandi pannelli con citazioni dalle lettere di Jane. Ed il tutto per ben £ 7.50! Secondo me, non giustificati. Ed il posto non è paragonabile al meraviglioso casa-museo di Chawton. Però, adesso non decidete di non andarci perché quella tipa del Club (cioè io) ha detto che non ne vale la pena. Anzi, vi dico: se siete e Bath,  andateci. Così potrete farvi una opinione di prima mano.

Mangiamo, abbastanza presto (siamo inglesi ormai) al Pizza Hut, e tra l’altro mangiamo pure discretamente. Salutiamo Nadia e rientriamo al b&b, una doccia veloce e ci addormentiamo senza il tempo di dire buonanotte.

BATH, SECONDO GIORNO: PROMENADE E GRAND REGENCY BALL

Sveglia alle 7 dopo una notte di sonno profondo e perfetto. Tania vuole stirare i vestiti. Aspettiamo le 8 e scendiamo a cercare la padrona di casa per chiederle l’asse da stiro. Non c’è ancora nessuno! Torniamo in stanza ed optiamo per il fai-da-te, stirando con il ferro portatile preso dall’organizzatissima Tania. Tra un preparativo e l’altro, arrivano le 9. Scendiamo e finalmente è ora di colazione! Una cosuccia leggera: brioche, cereali, yogurth, e poi la full English breakfast: uova, pancetta, funghi, pomodoro, salsicce. Non facciamo prigionieri e mangiamo tutto.

Ritornate in stanza, indossiamo i vestiti e la preziosa Ale ci fa i ricci ai capelli. Cappellino in testa, guantini, ombrellino, stola e via che si parte!

La gente per strada ci guarda come se fossimo alieni appena scesi dall’astronave madre. Ci suonano persino! Ma qui non dovrebbe essere una cosa normale? No, sembrerebbe di no. Arrivate quasi ai Bagni Romani, dove abbiamo appuntamento con il resto del Club, Tania si ricorda che abbiamo dimenticato in stanza i biglietti della Promenade! Oh no!

Io e Ale ritorniamo al b&b, Tania va all’appuntamento con le altre ragazze. Puff, pant, torniamo al B&b, prendiamo i biglietti e ci rimettiamo in strada, di nuovo tra gli sguardi allucinati ed ammirati della gente. Un autista di bus si toglie il cappello e ci saluta. Wow!

Mmmmm, che cielo nero…

Arriviamo anche noi ai bagni romani, dove incontriamo le altre amiche del Club Sofa & Carpet di Jane Austen: Isabella, Giulia, Antonia con il marito Gianluca, ed ovviamente anche Nadia che ci aspettava lì.

Il colpo d’occhio è eccezionale, ci sono centinaia e centinaia di persone in abito Regency, ma quanti saremo? Una ressa, un tripudio di persone di tutte le età, donne, uomini, bambini…ci sono donne elegantissime con abiti da sera, molte di più in abito da giorno, qualcuna in abito semplice da cameriera. Gli uomini sono vestiti da nobili o in divisa da ufficiali. Uno spettacolo! Intorno a noi, le persone “normali” scattano foto, su foto, su foto. E’ una sensazione che stordisce, per un attimo sono disorientata da questa esplosione di abiti, ma è solo un momento perché già si parte per la promenade…via per le strade di Bath, con le macchine fotografiche dei passanti che ti fotografano ad ogni metro, e poi telecamere, la tv.

Mmmmm, che cielo nero….oh, oh, ecco arrivare un autobus bello bagnato: allora poco più avanti già piove!

Una sosta al Circus, si guarda avanti ed indietro, e ovunque persone in costume, e di nuovo quel pensiero: ma quanti saremo? Tanti, di sicuro tanti.

Si prosegue fino al Royal Crescent, dove alcuni ragazzi inscenano una danza. Io sono piccoletta e non ho visto nulla, quindi non posso riferire.

Inizia a piovere, uffi. Io ho l’ombrellino, ma è di pizzo!

Proseguiamo la promenade, piove più intensamente. Durante la passeggiata facciamo conoscenza con altre persone: Concetta che, dalla Sicilia, ora lavora ad Oxford e Laura che, dalla Puglia, è andata a lavorare in Galles. Lavori ad alta professionalità che in Italia non hanno un riconoscimento. Un vero peccato.

Finita la promenade, smette di piovere. Gli abiti di Tania e Ale sono malconci, anche Nadia preferisce cambiarsi. Le amiche decidono di tornare in stanza. Il mio è miracolosamente pulito e scelgo di andare in giro un po’ da sola. Tempo cinque minuti e ricomincia a piovere, ma stavolta forte! Sono proprio davanti al mercato coperto, entro e scopro che è bellissimo! Studio le bancarelle e compero qualche cosuccia. Vengo fermata ad ogni passo da persone che mi chiedono perché sono vestita così e tutti restano stupiti quando vengono a sapere che arrivo dall’Italia per il Jane Austen Festival. Molti si lanciano in qualche parola in italiano e mi raccontano dei loro viaggi nel nostro paese.

Esco dal mercato, ha smesso di piovere. Sono vicina al bellissimo Pulteney Bridge e vado a fare un paio di foto. Mi accorgo che sono proprio in mezzo ad un gruppo di persone che stanno fotografando il ponte, mi scuso e mi sposto…eh? Stanno fotografando proprio ME??? Da lì, in un attimo, mi si riversano addosso fiumi di persone che mi chiedono se possono fare una foto con me. WITH ME??? All’inizio ho una faccia interdetta, non mi sembra possibile. Poi ci prendo la mano e mi lancio, tipo star sul red carpet. Non so con quante persone io abbia fatto la foto, ho perso il conto. Complimenti a cascata, non credo alle mie orecchie. Stordita da questa botta di celebrità, torno ai Roman Baths ad aspettare le ragazze. Ormai le persone in costume sono rimaste poche ed i turisti continuano a chiedermi, persino con aria implorante, se possono fare una foto con me! Da non crederci!

Ritrovo Nadia, Ale e Tania ed andiamo a mangiare in un pub tipico inglese, dove siamo solo in due tavoli. Ci mettono un sacco di tempo e finalmente ci portano dei piatti dall’aria sostanzialmente impresentabile e dal sapore indefinito, ma che noi mangiamo comunque per la solita regola che non si fanno prigionieri!

Molto di corsa andiamo alla Country Fayre alla Guidhall, possiamo entrare gratis visto che abbiamo i biglietti della Promenade. Oh, oh…Tania, Ale e Nadia sono tornate a cambiarsi ed hanno lasciato in stanza i biglietti...vabbè, entro solo io. Giusto il tempo di fare le foto da mostrare al Club, esco e ci precipitiamo a rotta di collo al corso di danza al salone Assembly Rooms, dove peraltro arriviamo con tre minuti di ritardo. Hanno già iniziato. Troviamo un angolo libero ed iniziamo a ballare. Sul palco c’è una signora che spiega e noi dobbiamo eseguire.

Adesso, io non so voi, ma immaginate di essere buttate in una lezione di step avanzato e voi non capite neanche un comando: stessa cosa, uguale!!

Primi 10 minuti da panico, lo affrontiamo con atteggiamento positivo e costruttivo (del tipo: “oh, io vado via”), poi, come per miracolo, i comandi della signora iniziano ad avere un senso e ci lasciamo trascinare dal ballo, aiutate anche da alcune adorabili compagne di ballo inglesi che hanno avuto la pazienza di mostrarci i passi. E ci divertiamo! Ammappette quanto ci divertiamo! Che risate! E che caldo!!! Avete presente quanto si suda nella suddetta lezione di step avanzato? Stessa cosa, uguale!! Siamo un bagno di sudore. Finito il corso, ci offrono il cream tea. Beviamo qualcosa e poi andiamo via, è ormai tardi e dobbiamo andare a prepararci per il Grand Regency Ball…ta daaaaaaaaa!!!

Torniamo al b&b…piove…piove forte…bene!…

Doccia, acconciatura (grazie Ale!), abito, stola e…ma ha smesso di piovere? No, anzi, diluvia. Và, chiamiamo un taxi, che è meglio.

Eccoci pronte. I nostri vicini di stanza australiani ci aspettano con la porta aperta sul pianerottolo per poterci fotografare. La nostra padrona di casa ci aspetta per fotografarci. Ma anche il taxi già ci aspetta, con il tassametro acceso! Ops!

In un battibaleno siamo alla Assembly Room. Una splendida signora ci saluta con “Good evening, ladies!”. Finalmente aprono le porte, e meno male perché piove forte. Arrivano Isabella e Giulia, Nadia, Antonia e Gianluca. Facciamo le foto con la Austen Bag e poi ci facciamo le foto l’un l’altra in questo ambiente meraviglioso.

Alla spicciolata arrivano anche gli altri ospiti. I vestiti delle signore sono totalmente incredibili, così belli li avevo visti solo sulle stampe antiche e sulle immagini sul web, quasi non pensavo che esistessero “davvero”. Sono sontuosi. Ci sono stoffe meravigliose, e poi acconciature, turbanti, gioielli. Anche gli uomini non sono da meno! I loro vestiti sono assolutamente perfetti, curati fin nel minimo dettaglio, ecco non so come trasmettere questo concetto…erano perfetti, e basta.

Iniziano i balli, e noi balliamo! I risultati sono ancora “imperfetti”, ma ormai un po’ abbiamo imparato. Siamo in tanti, ma c’è spazio per tutti. Qualcuno è bravo, qualcuno è bravissimo, e qualcuno è un po’ come noi, ha ancora tanto da imparare ma si vuole divertire.

Dopo un tempo che non sono riuscita a quantificare, finalmente servono la cena. Un tavolo alla volta, ci si alza e si va al buffet, dove si può scegliere tra salmone o carne, con salse e contorni.

Come dolce scelta tra pudding e un dolcetto al limone, e infine caffè con dolcetti di marzapane. Bevande acqua in brocca, alcolici acquistabili (a peso d’oro) al bar.

Poi si torna a ballare e io e Tania balliamo praticamente ogni danza. Noi sentiamo più i piedi, ma cosa importa, siamo al Grand Regncy Ball.

Ad un quarto a mezzanotte ultima danza, poi si abbassano le luci e ci avviamo all’uscita.

Non piove più: allora decidiamo di tornare a piedi. Facciamo trecento metri, e comincia a piovere. Ma uffaaaaa!!! E’ mezzanotte passata ad ancora la gente ci ferma per chiederci perché siamo vestite così. E’ successo per l’intera giornata: qualcuno ci ferma e ci chiede il motivo del nostro abbigliamento (persino se stavamo girando un film) e poi, una volta saputolo, ci fa un sacco di complimenti.

Arriviamo al b&b nuovamente bagnate come pulcini, ed anche infreddolite, ma l’adrenalina è così tanta che non ci accorgiamo di nulla. Ci asciughiamo e ci infiliamo a nanna.

BATH, TERZO GIORNO: MANNAGGIA E’ GIA’ ORA DI TORNARE

Risveglio con pioggia a catinelle sui vetri. Mamma  mia, e se fosse stato così ieri??

Facciamo colazione con il gruppo di Australiani con cui ormai abbiamo fatto amicizia e, nel frattempo, piove ancora a dirotto. La nostra padrona di casa ci lascia parcheggiare i bagagli fino al pomeriggio, lei deve andare via ma ci lascia le chiavi di casa. Che gentile! Ci suggerisce di prenotare un taxi per l’aeroporto, costa poco di più del biglietto del treno+autobus, e, vista la pioggia battente ed il peso dei valigioni da trascinare, decidiamo di accettare la proposta, così possiamo anche restare più a lungo.

Smette di piovere, meno male. Ci  resta un giro di shopping con Nadia, un caffè e poi la salutiamo la nostra esperienza a Bath è già finita! Lei resta ancora due giorni.

Torniamo al b&b, prendiamo le valigie, arriva il taxi e si parte. Il tassista guida come Button, solo che non siamo su un circuito di F1. Un paio di volte ho l’istinto di saltare giù al volo. Dietro, anche Ale e Tania sono alquanto inquiete. In 40 minuti arriviamo all’aeroporto con ampio anticipo, lasciamo il bagaglio e mangiamo un’insalata. Poi facciamo il check in.

Inizia a piovere non a catinelle, di più!

IL VIAGGIO DI RITORNO

Il viaggio di ritorno è stato molto meno agitato dell’andata. Arrivate a Bruxelles, avevamo ben due ore di scalo. Quindi, una volta definito in che terminal eravamo, abbiamo avuto tempo di cenare ed andare per negozi. Osservavamo con compassione le tante, tantissime!, persone che correvano sui nastri trasportapersone. Questo vi resti come promemoria: se fate scalo al Bruxelles National, ricordate di verificare a che terminal dovete andare!

 

(*) INDIRIZZI, COSTI

& INFORMAZIONI UTILI

Innanzitutto un concetto base: il JA Centre, che organizza il Festival, è un ente diverso da Fathingale, che organizza il Grand Regency Ball.

http://www.janeausten.co.uk/

http://www.farthingalecostumes.com/

Il JA Festival 2012 si svolgerà dal 14 al 22 settembre 2012 (fonte: pagina su Facebook del JA Centre).

Il Grand Regency Ball della Farthingale si svolgerà il 22 settembre 2012 (fonte: mail della Farthingale).

Cosa ci dicono queste date? Una cosa, per me, tristissima: ci dicono che, nel 2012, la Promenade (che sarà, come sempre, il primo sabato del Festival, quindi sabato 15 settembre) non sarà lo stesso giorno del Gran Ballo della Farthingale. Quindi, a meno di non stare a Bath 8 giorni (per me, fantascienza), dovrò scegliere se partecipare alla Promenade o al Gran Ballo Farthingale.

So che anche il JAC organizza un ballo (quest’anno hanno fatto una specie di ballo in maschera), ma non ho opinioni di prima mano a riguardo.

AEREO
il costo del biglietto dipende dalla compagnia aerea. L’aeroporto più vicino a Bath è Bristol, dove vola anche Ryanair da Bergamo Orio al Serio.

PARCHEGGIO+AUTOSTRADA+BENZINA
Come sopra: dipende da dove partite e dove dovete andare! Noi abbiamo speso 27 euro per tre giorni in un parcheggio vicino alla Malpensa con un comodo servizio di navetta per/dall’aeroporto.

TRASFERIMENTI DA/PER L’AEROPORTO DI BRISTOL
lo shuttle costa £ 6,00 fino a Bristol e poi si prende il treno. Vi sono almeno 4 navette l’ora per Bristol e altrettanti treni per Bath, quindi non c’è alcun problema. Il costo dei biglietti del treno dipende da tante variabili: se prenotate in anticipo, se viaggiate in orari di punta, se avete diritto a riduzioni, ecc. ecc. Suggerisco di dare un’occhiata sul sito delle ferrovie per maggiori info in base al vostro orario di arrivo. Comunque, tanto per dare l’idea, Bristol aeroporto-Bath è sulle 12 sterline, sola andata.http://www.firstgreatwestern.co.uk/ Fare i biglietti in aeroporto è semplicissimo, ci sono sia le macchinette automatiche che l’ufficio con l’addetto e potete fare direttamente il biglietto fino a Bath.Vi ricordo che, prenotando in anticipo on line, si può risparmiare parecchio, io non l’ho fatto perché, essendo la prima volta, non sapevo come orientarmi. Se dovessi tornare a Bath, prenoterò senz’altro.

COSTO ALLOGGIO
Dipende da dove alloggiate! Si possono trovare b&b con la doppia a £ 70/80 a notte a stanza (£35/40 a testa) con un’ottima e abbondante colazione. Noi abbiamo alloggiato qui: http://www.abbeyrise.co.uk/ spendendo £ 99 a stanza per la tripla. Il posto non era centralissimo ma neppure lontano dal centro, anzi era a 250 metri dalla stazione degli autobus, che è dove inizia la via dei negozi. In pratica 10 minuti a piedi dal centro-centro. Un po’ in salita ma pazienza, ci siamo tenute in allenamento. Ci siamo trovate molto bene, la padrona di casa è stata molto cordiale, ci ha aiutate quando abbiamo avuto necessità, e addirittura ci ha lasciato parcheggiare il bagaglio a casa sua per mezza giornata (lasciandoci le chiavi) nonostante quel giorno il b&b fosse chiuso per suoi impegni personali.

COSTO VITTO
Molto contenuto, davvero! Se si vuole mangiare qualcosa da asporto, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Se ci si vuole sedere, ci sono tanti locali di tutti i tipi e per tutte le tasche (McDonald’s, KFC, Pizza Hut, pub tipici inglesi, ristoranti cinesi o giapponesi, e molto altro ancora). Noi non abbiamo mai speso più di £ 11 a pasto a persona.

PROMENADE
£ 7,50. Noi abbiamo acquistato in anticipo i biglietti, peraltro spendendo £ 5,50 di spese postali (un’esagerazione davvero), ma non è strettamente necessario: si possono acquistare addirittura al momento, prima della promenade, come ha fatto Nadia.http://www.janeaustengiftshop.co.uk/acatalog/Regency_Promenade.html

Con lo stesso biglietto della Promenade, è stato possibile entrare gratis alla Country Fayre alla Guidhall, una specie di mercatino dove era possibile prendere il tea mentre veniva suonata musica da camera. Senza biglietto della Promenade, l’ingresso era £ 2.

WORKSHOP di danza
£ 10,50 Da prenotare in anticipo! http://www.farthingalecostumes.com/

GRAND REGENCY BALL
£ 80,00 comprensivo di cena Assolutamente da prenotare per tempo!!! http://www.farthingalecostumes.com/Il ballo 2012 si svolgerà sabato 22 settembre (così mi è stato confermato via mail dall’organizzazione)

VESTITI ED ACCESSORI
Il costo del vestito dipende da chi ve lo fa, dalla stoffa usata, dai nastrini, pizzi, accessori ecc. Ci vuole il cappello per il giorno, no? E un’acconciatura per la sera, no? Ah certo, l’ombrellino!! E il ventaglio?? Il cameo!!! Ah, già, gli orecchini di perle! I guanti! Lunghi e corti, eh sì! Ma certo, il nastro per il cappello! E il fiorellino come applicazione. La calza bianca. La ballerina di stoffa bianca…Continuo? Da quando ho cominciato a preparare il mio abito, ho perfettamente capito Lydia Bennet e le sue problematiche!Si possono trovare abiti già fatti su Ebay, su http://www.marionmay.co.uk/ e su tantissimi altri siti, basta digitare Regency gown sale su Google e troverete di tutto di più. I vestiti di Tania sono stati fatti dalla sarta storica Paola Trabanelli, che molte di noi conoscono per avere curato la sfilata di abiti Regency durante il secondo Meeting a Riccione.

Volendo mettere su una bilancia i pro ed i contro di questo viaggio, li potrei riassumere così:

Contro:

- i costi non particolarmente contenuti dell’intero viaggio, anche se, mettendo qualche euro qua e là nel porcellino, si può accantonare la somma senza eccessiva fatica nel corso di un anno;

Pro:

- tutto!!

Spero di esservi stata utile, adesso scusatemi ma vado a mettere un paio di euro nel mio porcellino salvadanaio!

Un inchino

Cristina R.